Il Business Angel è un investitore informale non istituzionale che, mediante ricerca diretta e autonoma, apporta del capitale proprio ad una o più start up o ad imprese con forte potenziale di crescita, diventandone così azionista ed assumendo una responsabilità nell’azienda. In particolare, grazie alla sua natura imprenditoriale, alla sua esperienza manageriale, alla rete di contatti e al patrimonio personale, esso è in grado di agevolare l’avvio e lo sviluppo di nuove iniziative economiche.

I Business Angels si configurano come degli “investitori a valore aggiunto”, in grado di sostenere rischi elevati e fornire la giusta interpretazione delle potenzialità del business. In concreto, il Business Angel affianca l’imprenditore seguendo un approccio che può assumere forme diverse all’interno di due macro-modelli di riferimento:

  • I Business Angels finanziari, i quali investono capitale di rischio nella società senza essere coinvolti nell’attività gestionale se non in maniera marginale, svolgendo principalmente incarichi di supervisione e controllo ed agendo da facilitatori per il business;
  • I Business Angels industriali, i quali oltre ad apportare risorse finanziarie partecipano attivamente all’attività gestionale con il loro know-how e le loro capacità professionali e manageriali, migliorando nel complesso l’immagine aziendale.

Va comunque sottolineato che, in entrambi gli approcci, il Business Angel ha solitamente un interesse a monetizzare, entro un orizzonte temporale di medio periodo (3-5 anni), una significativa plusvalenza al momento dell’uscita.

In genere i Business Angels sono ex titolari di impresa, managers in attività o in pensione, che dispongono di mezzi finanziari (anche limitati), di una buona rete di conoscenze, di una solida capacità gestionale e di un buon bagaglio di esperienze. Hanno il gusto di gestire un business, il desiderio di acquisire una partecipazione in aziende con alto potenziale di sviluppo e l’interesse a monetizzare una significativa plusvalenza al momento dell’uscita; l’obiettivo dei Business Angels è quello di contribuire alla riuscita economica di un’azienda ed alla creazione di nuova occupazione.

Difatti, dato che le banche, in generale, esprimono un’avversione al rischio che tende ad aumentare all’accrescersi del grado di innovazione del progetto ed al diminuire della dimensione aziendale, anche se sempre più si mostrano interessate a collaborare con i Business Angels e ad affiancarli – con prodotti e soluzioni mirate – in operazioni di finanziamento,  gli investimenti dei Business Angels si presentano come valida alternativa alle tradizionali linee di credito bancarie. Diversamente rispetto al finanziamento tradizionale l’investitore informale non richiede garanzie, ma si accolla una parte del rischio d’impresa come gli altri azionisti. La proposta di un’idea valida, con interessanti applicazioni imprenditoriali ed un potenziale di crescita, diventano i requisiti principali per affiancare l’iniziativa. Il Business Angel, quindi, assicura l’apporto di capitale consapevole dei rischi assunti e responsabile solo verso se stesso del denaro impiegato. Non bisogna confondere l’intervento dell’investitore con la “filosofia del mecenatismo”: l’obiettivo finale del Business Angel rimane quello di monetizzare un adeguato capital gain, in linea con il rischio sostenuto. Tra l’imprenditore e l’investitore si instaura così un rapporto di “compartecipazione al rischio”, di collaborazione nel perseguire il successo del progetto.

Nel contempo, il supporto del Business Angel potrebbe essere letto come l’inizio di un ‘cammino’ propedeutico all’intervento di operatori maggiormente attivi nelle fasi successive a quella iniziale del ciclo di vita delle aziende (es. fondi di Venture Capital, Private Equity, ecc.). Dal canto suo, l’imprenditore deve essere consapevole delle opportunità offerte dal capitale di rischio informale, e deve essere disposto ad aprire la compagine azionaria della sua impresa ai Business Angels. Allo stesso tempo, deve saper valorizzare e presentare adeguatamente la propria idea, con l’obiettivo di attirare l’attenzione e la fiducia del Business Angel e quindi individuare il partner più congeniale, in grado di massimizzare sia il valore aggiunto offerto (scegliendo quindi quello più coerente con le proprie esigenze di business) che la profittabilità del progetto, senza rinunciare però alle proprie aspettative.

In generale i punti di forza dei Business Angels coinvolgono i seguenti aspetti:

  • Asimmetrie informative: il Business Angel interviene quando nessun’altra fonte di finanziamento è disponibile in quanto, grazie al suo background manageriale, è in grado di valutare appieno le capacità e le potenzialità dell’imprenditore, superando quelle asimmetrie dovute ad una parziale condivisione di informazioni rilevanti legate al progetto;
  • Assunzione del rischio: il Business Angel investe capitali propri senza obblighi di remunerazione nei confronti di soggetti terzi, ed è quindi disposto ad investire anche in progetti rischiosi, ad elevata variabilità ed incertezza, consapevole di essere responsabile solo nei confronti di se stesso. Le sue peculiarità gli permettono, inoltre, di “entrare” più efficacemente nel business, riducendo il rischio di comportamenti opportunistici della controparte;
  • Lo spirito manageriale: i Business Angels sono indotti ad investire, anche, per soddisfare motivazioni di carattere psicologico e professionale, come la possibilità di dimostrare di possedere determinate capacità imprenditoriali/manageriali, l’inclinazione verso investimenti in imprese e progetti incerti ma stimolanti, la sfida di sviluppare nuove idee di prodotto, l’opportunità di creare legami di fiducia con i promotori del progetto e, allo stesso tempo, anche la volontà di divertirsi;
  • Dimensione dell’investimento: la provenienza personale dei capitali investiti induce il Business Angel a concentrarsi su investimenti di piccole dimensioni (solitamente tra Euro 50.000 ed Euro 500.000), dove la componente di fiducia e reciproco apprezzamento delle parti risulta fondamentale. Recentemente la collaborazione tra più Business Angels sta favorendo, attraverso lo strumento dell’angel syndication, il reperimento di somme più elevate da impiegare nei singoli progetti;
  • Localizzazione geografica: l’informalità che caratterizza il modus operandi dei Business Angels giustifica il loro limitato raggio di azione (150-200 km dalla loro residenza). Gli investimenti avvengono prevalentemente su base localistica facendo leva sulle proprie reti di conoscenze e permettendo loro di ridurre sia i costi di analisi delle proposte che quelli relativi al monitoraggio post-investimento e facilitando il supporto operativo all’attività aziendale. Va comunque evidenziato che lo sviluppo di network di Business Angels, la crescente facilità e convenienza dei trasporti, nonché l’organizzazione di eventi nazionali ed internazionali sul tema, stanno gradualmente ampliando i confini di intervento degli investitori informali.

I Business Angels si organizzino in reti locali, conosciute come B.A.N. (Business Angels Network); i B.A.N. sono delle strutture permanenti che consentono ai Business Angels di incontrare imprenditori alla ricerca di capitale e di competenze manageriali e di assisterli nella redazione ed allo sviluppo di un Business Plan, nelle decisioni da prendere e nell’attività di ntermediazione finanziaria. Nello Specifico i B.A.N. identificano i Business Angels della propria zona (provincia o regione), mettono in contatto i Business Angels e gli imprenditori, organizzano dei “forum” con gli investitori e redigono e diffondono pubblicazioni specializzate.

I B.A.N possono essere soggetti promotori e attori del network locale:

  • persone fisiche, come i Business Angels, particolarmente attivi nella zona e/o impegnati in associazioni o enti locali;
  • enti e/o organizzazioni come le Camere di Commercio, i Business Innovation Centre (BIC), le associazioni industriali, le agenzie di sviluppo locale, le agenzie per il lavoro, le banche, le società attive nel capitale di rischio o nel temporary management, le società di consulenza, gli studi di avvocati e commercialisti, ecc.

L’organizzazione dei B.A.N. è costituita da più soggetti i quali possono intervenire in maniera visibile e continuativa, direttamente o come sponsor. Ogni rete locale si attiene rigidamente alle regole di comportamento indicate dalle associazioni italiana (IBAN) ed europea (EBAN) dei Business Angels.

Nello specifico il ruolo e le attività dell’IBAN sono:

  • Sviluppare e coordinare l’attività di investimento nel capitale di rischio in Italia e in Europa da parte degli investitori informali;
  • Incoraggiare lo scambio di esperienze tra i B.A.N.;
  • Promuovere il riconoscimento dei Business Angels e dei B.A.N. come soggetti di politica economica;
  • Promuovere l’incontro dei Business Angels, degli imprenditori, dei neo-imprenditori e delle aziende;
  • Contribuire alla realizzazione di programmi locali/nazionali/comunitari finalizzati alla creazione e allo sviluppo di un ambiente favorevole all’attività degli investitori informali;
  • Mantenere gli opportuni contatti con le organizzazioni internazionali e non, per la realizzazione dei sopracitati obiettivi.

Inoltre, l’Associazione Italiana dei Business Angels cura l’attività culturale, associativa, editoriale; costituisce comitati o gruppi di studio e di ricerca e svolge qualsiasi altra azione che si riconosca utile, lecita ed aderente agli scopi dell’Associazione.

Link utili:

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